Lions Cup 2019

E’ una regata di Beneficenza… e a noi piace. E’ in un weekend che noi possiamo… e a noi piace. Abbiamo già fatto un allenamento… e a noi piace. Siamo in 5… e a noi piace. Abbiamo Giamba alla randa… e a noi piace. Il sartiame è revisionato e regolato da poco… e a noi piace. Il tempo per sabato è bello… e a noi piace.

E ALLORA PRONTI SULLA LINEA DI PARTENZA !!

Le barche in gara nella nostra classe libera sono 13, dato lo scopo benefico della regata il clima è sereno e sulla linea di partenza, complice il pochissimo vento si bordeggia pigramente salutandosi. Maurizio al timone, Lara centrale, Paolo a prua, Antonio alla randa e Riky tailer. Ce la faranno i nostri eroi ?

La partenza non è delle migliori. Un grave errore tattico da principianti ci schiaccia tra la barca giuria e qualche barca che sottovento chiede acqua, non possiamo proseguire pena affondamento del comitato, non possiamo virare pena affondamento dell’avversario sopravento, dobbiamo dare acqua all’avversario sottovento. Eccoci quindi fermi a farsi sfilare dal 50 piedi sottovento, e rocambolescamente ci accodiamo, partendo un po’ in ritardo.

Pesi sottovento (se di vento si può parlare) affrontiamo il primo bordo del classico triangolo tra Chiavari, l’allevamento di fronte a Cavi e la boa al largo di Chiavari, sul percorso 2 che è ridotto, Circa 10 miglia. Partiamo già noni e teniamo il passo dietro al nostro amico Sansegal coi sui 50 piedi, e tra un buco di vento e l’altro commettiamo il secondo errore clamoroso. Alla seconda meda dell’allevamento viriamo troppo presto e non siamo in layline. Sono necessarie due virate che ci fanno perdere molta acqua! La testa del gruppo comincia ad allontanarsi, continuiamo a lasciare dietro quelli che già lo erano e ci gustiamo un simpatico teatrino di orza e poggia tra due J80. E’ il momento dello spinnaker e non facciamo pasticci, il bordo è quasi un traverso, recuperiamo acqua su Sansegal che non ha lo spinnaker ed arriviamo alla boa pronti per la seconda bolina. Il vento è in diminuzione e piuttosto variabile, la barca non fa più di 3 o 4 nodi e la testa della gara dà sempre più distacco. Secondo pasticcio alla seconda boa di bolina, stesso errore di prima e se perseverare è diabolico aggiungiamo benzina sul fuoco issando lo spinnaker anzitempo, prima di aver passato la terza meda dell’allevamento che nessuno aveva considerato di tenere a dritta. Altro terreno perso, con lo spi al traverso non si cammina!! Ed ora ? Il vento dove è? Alcuni avversari sono già all’arrivo e noi aggiungiamo distacco per il vento che è sparito; a stento si riaccende giusto per farci fare l’ultimo mezzo miglio e far suonare la sirena del nostro arrivo. Noni siamo partiti e noni siamo arrivati, inesorabilmente.

Ci siamo divertiti ? Si, lo stesso, è una regata di beneficienza e non bisogna arrivare primi !! Grazie a tutti per la partecipazione, abbiamo fatto meglio altre volte e faremo meglio in futuro, l’importante è navigare.

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